«Bonafede sveglia!». Questo lo slogan durante la manifestazione di qualche giorno fa a Roma da parte degli agenti della polizia penitenziaria.
Un grido di allarme da parte dei sindacati di categoria che denunciano le condizioni gli agenti della polizia penitenziaria sono costretti a lavorare quotidianamente e la totale assenza da parte del Governo per non aver ancora investito risorse significative. Mezzi di trasporto molto spesso non idonei a circolare, tra cui molti fermi e non utilizzati per la mancanza di risorse necessarie per le riparazioni. Ma soprattutto l’incolumità e la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria è la vera nota dolente di tutta questa vicenda.
La Lega, da sempre posta in favore degli agenti penitenziari, chiede ulteriori misure per lavorare in maggiore sicurezza. Dopo gli episodi di guerriglia avvenuti all’interno degli istituti di pena, gli esponenti del partito leghista si domandano dove sono i principi cardini di uno Stato civile e chi dovrebbe farli rispettare.
Difatti il consigliere provinciale della Lega a Caserta, Antonella Piccerillo (in foto a sx col coordinatore regionale campano Molteni), interviene a tutela della salute come diritto fondamentale degli agenti di polizia penitenzia: “C’è bisogno di una vera e propria scossa da parte del Ministero della Giustizia. Oramai, per questo Governo e per la sinistra, gli agenti della polizia penitenziaria sono praticamente abbandonati a loro stessi.
È bene segnalare e far emergere ciò che accade davvero all’interno delle carceri. Rispetto già ad una retribuzione assolutamente non rapportata ai rischi e alle infinite difficoltà quotidiane che devono affrontare tutti i giorni, anche i mezzi e le risorse messi a disposizione sono miseri. Non si può più continuare in questa direzione. Su tutto ciò è assordante il silenzio del presidente della regione Vincenzo De Luca che fino ad oggi non è ancora riuscito a tutelare i due diritti fondamentali e inalienabili del cittadino: la salute e il lavoro. La Lega continuerà ad essere presente nelle carceri della nostra provincia per toccare con mano i problemi che ruotano attorno a questo mondo abbandonato ormai dallo stesso Governo. È un
problema che ci tocca da vicino e non possiamo restare inermi di fronte a tale scempio. La vita negli istituti di pena non è facile certamente per gli agenti di polizia penitenziaria che tra mille difficoltà quotidiane svolgono ogni giorno il proprio dovere a favore dello Stato e della comunità”.
Fonte: La Rampa